Un periodo difficile. Mi rifugio nei ricordi di una persona che ho amato e che non c’è più.
Quando una persona che ami vola via, il loro amore resta protetto nel tuo cuore. Il ricordo del suo sguardo, della sua voce, del suo profumo, del suo sorriso sono cose che sembrano non abbandonarti mai e il dolore ti porta sempre più giù.
Ma i ricordi, in fondo, sono anche Vita, giusto? Allora, piano piano riprendiamo in mano le redini di questa strana, pazza “Vita” e cerchiamo di farne, comunque, un meraviglioso capolavoro.
Coccoliamoci con un piatto caldo e gustoso, che conforta anche l’anima, il “Gateau di patate“. Un grande classico della cucina partenopea a base di patate, che si trasforma in un ricchissimo sformato golosissimo. Una ricetta perfetta anche se preparata in anticipo. Ottima da gustare tiepida o fredda.
Ricetta “Gateau di patate”
Ingredienti ( per 6 persone )
- 1,5 kg di patate
- 2 uova
- 1 mazzetto di prezzemolo fresco
- 250 g di scamorza fresca
- 120 g di prosciutto cotto
- 120 g di mortadella
- 75 g di parmigiano grattugiato
- 75 g di pecorino grattugiato
- sale e pepe q.b.
- fiocchetti di burro q.b.
- pangrattato q.b.
Pulite le patate e lessatele in acqua fredda per circa 40 minuti dall’ebollizione.
Lavate, asciugate e tritate il prezzemolo fresco.
Una volta cotte le patate, scolatele, raccoglietele in una ciotola capiente, lasciatele intiepidire leggermente e schiacciatele con uno schiacciapatate.
Aggiungete i formaggi grattugiati le uova ed il prezzemolo tritato. Salate, pepate e mescolate il tutto.
Unite, infine, il prosciutto e la mortadella a listarelle e la scamorza a piccoli pezzi. Amalgamate bene tutti gli ingredienti.
Imburrate lo stampo da voi scelto, versatevi il pangrattato e distribuitelo bene su tutta la superficie.
Distribuitevi il composto di patate, spolverizzate con l’altro pangrattato e qualche fiocchetto di burro, cuocete in forno caldo a 200° per 35-40 minuti circa o fino a che la superficie non è dorata.
Ecco pronto il vostro”Gateau di patate“.
Sfornatelo, lasciatelo intiepidire, impiattate, servite e “Buon appetito”
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